![](https://studiolacitta.it/wp-content/uploads/2016/12/Antonio-ievolella_BN-300x300.jpg)
Le opere di Ievolella respirano nella poetica della memoria, del rito, dell’archetipo e aprono ad un linguaggio universale senza tempo.
A Forte Belvedere teatro di storia, sofferenza, luogo di commistione di genti e nazioni diverse, Ievolella parla una lingua molto chiara. Due grandi scudi in cemento appoggiati al muro delle stanze interne rimandano alla battaglia: sono “gli scudi”, dall’aspetto arcaico e per questo estremamente evocativi, che dichiarano come, nel tempo, la guerra possa mutare l’abito, ma non il volto, affinare le tecniche, ma mantenere l’archetipo. In quel contesto la sopravvivenza è ciò cui l’uomo principalmente ambisce: tenta di proteggersi, di proteggere il proprio corpo. Ora questi scudi sono protezione del ricordo di quei corpi caduti.
È cosi che questo “creatore di forme evocative” percorre l’anniversario della grande guerra. Partendo da lontano, da
forme antiche e totemiche, il percorso espositivo si conclude con un’opera site specific La pagina non scritta. Un lavoro costituito da 56 formelle di ferro e piombo che compongono una grande “pagina di vita”, quella che i giovani soldati vittime di quel conflitto non hanno potuto scrivere. Ogni formella è incorniciata in metallo scuro, presenta tracce di tessuto, rosso: un piccolo esercito semplice con pochi segni ma molti simboli.
La guerra è privazione, lontananza, paura. Nell’atmosfera che ancora si percepisce in questo luogo Antonio Ievolella affida alle sue opere anche stralci di una quotidianità perenne come la scultura Il mistero del pane. Epifania di cose semplici che acquistano valore e diventano preziose proprio quando se ne avverte la mancanza. Lo scultore qui scandisce con la forza delle sue opere i passi della storia e la loro memoria. (Arte Forte – Forte Belvedere, 2016)
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Opere disponibili
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Il mistero del pane, 1992
Acciaio corten
67 x 62 x 26 cm -
Innesto (Senza titolo), 1989
Legno, pigmenti
153 x 87 x 83 cm -
Senza titolo, 1989
Legno, piombo
240 x 80 x 11 cm -
Scudo, 1989
Legno, pigmenti
250 x 80 x 14 cm -
Scudi, 1986
Cemento, rete metallica, pigmenti
160 x 100 x 30 cm ognuno -
Formelle, 2020
ceramica, ferro
23 x 28 x 5 cm
Installazioni
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Rosso e Grigio, 2020
Installation view
Studio la Città, Verona -
Rosso e Grigio, 2020
Installation view
Studio la Città, Verona -
Antonio Ievolella, 2017
Installation view
Cittadella dello studente Lungoargine Piovego 20, Padova