David Simpson

Simpson ha esplorato le varie possibilità dell’astrazione sin dai primi anni ’50 e ha avuto grande successo nel mondo dell’arte. Nel 1963 fu scelto dalla curatrice del museo d’arte moderna di New York, Dorothy Miller, per far parte della sua serie leggendaria di mostre collettive d’arte contemporanea americana. (Reinhardt fu un altro degli artisti scelti.) E nel 1964 fece parte della famosa mostra di Clement Greenberg Post Painterly Abstraction al museo d’arte della contea di Los Angeles. Allora Simpson dipingeva quadri astratti derivati dal paesaggio poi, negli anni ’70, si dedicò ad un’astrazione riduttiva anche se sempre riferita al paesaggio. Ma fu solo con la scoperta, nel 1987, di un nuovo mezzo acrilico che riuscì finalmente e con successo ad abbracciare il radicalismo del monocromo. Simpson adopera, infatti, per i suoi monocromi una pittura

acrilica con delle proprietà interferenziali. La pittura è composta da titanio biossido rivestito di particole di mica. Simpson tende a mescolare i colori complementari, ma ammette che anche l’arancio e il blu funzionano bene insieme. Ai pigmenti interferenziali mescola dell’acrilico nero perché ritiene che intensifichi il colore. I pigmenti interferenziali creano degli effetti ottici simili a quelli dell’iridescenza. Se si osservano i quadri da una certa angolatura si riceve una serie di sensazioni coloristiche; se si cambia posizione se ne riceve un’altra. Mentre ci si sposta avanti e indietro – e i quadri invitano a farlo – l’esperienza cambia. Anche i cambiamenti della luce interferiscono drammaticamente con l’esperienza ottica, e il gioco della luce attraverso la superficie della tela è sottilmente cinetica.
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Opere su tela

Installazioni

Video

Opere su tela


  • Ryder 6, 1995

    Acrilico su tela
    15 x 15 cm


  • DOT, 2005

    Acrilico su tela
    15 x 15 cm


  • Little lava, 2003

    Acrilico su tela,
    15,5 x 15,5 x 6 cm


  • Indigo Trail, 2013

    Acrilico su tela
    86 x 86 cm


  • Small Universe, 2003

    Acrilico su tela,
    15,5 x 15,5 x 6 cm


  • C-Sharp, 2005

    Acrilico su tela
    152,5 x 152,5 cm


  • Storm and Silence, 2001

    acrilico su tela
    183 x 183 cm


  • RESURECTION SHIFT, 1996

    Acrilico su tela,
    30,5 x 20,4 cm


  • Loco Plum, 2001

    Acrilico su tela
    114,5 x 81,5 x 6,5 cm


  • An Elysium, A Beau Monde, 2011

    Acrilico su tela,
    190 x 140 x 6,5 cm


  • Rosie Out Look, 2019

    Acrilico su tela,
    86 x 86 x 4,5 cm


  • Ides of May, 2014

    Acrilico su tela,
    101,5 x 101,5 x 6,5 cm


  • Dayglow, 2012

    Acrilico su tela,
    122 x 122 x 7 cm


  • Rococò Ellipse, 2006

    Acrilico su tela,
    177 x 60 x 5 cm


  • Eccentric polyplane #7 (Negative Spaces) - 0328S, 1984

    Acrilico su tela su legno
    30 x 30,2 x 5 cm


  • Tri-square VII - converted - 0327S, 1986

    Acrilico su tela su legno
    38 x 57 x 5 cm


  • Eccentric monoplane: red shift - 0326S, 1984

    Acriclio su tela tu legno
    37 x 46 x 4,5 cm

Installazioni


  • Summer Show, 2016

    installation view
    Studio la Città, Verona


  • Wall toys for adults, 2016

    installation view
    Studio la Città, Verona


  • Installation view, 2016


  • IN-FINITUM, 2009

    installation view
    Palazzo Fortuny, Venezia


  • Installation view, 2008

    Studio la Città, Verona


  • Installation view, 2001

    Studio la Città, Verona


  • CODICI, David Simpson - Marmi Romani

    installation view, 2021


  • PEL_6610_per sito

    News

  • Sabato 9 ottobre 2021 alle ore 11 inaugura in galleria la mostra CODICI. David Simpson – Marmi Romani, a cura di Marco Meneguzzo. Opening su invito, obbligo di GREEN PASS. Per prenotare clicca qui. Mostra in corso fino al 27 novembre 2021.