«[…] Così, a coloro che pensano che Schifano sia stato una specie di ingenuo profeta dei mass media o delle nuove tecnologie, solo perché fotografava lo schermo televisivo per poi dipingerlo, si dovrà rispondere che no, che la sua massima interattività mediatica era col pennello e la tela, e che questo non era neppure frutto di una scelta concettuale o, peggio, ideologica: era “umano”, e questo bastava. Questa “umanità” intrinseca della pittura, che Schifano frequentava con felice disinvoltura, che poi metteva nei quadri, rischia invece oggi di venire travisata in una specie di querelle tra apocalittici e integrati dell’arte, sulla liceità, sul valore, sul nuovo millennio… “Cosa volete da me? Sono solo un
pittore” avrebbe probabilmente detto Schifano, nascondendosi dietro una sorta di undestatement comportamentale che in fondo nascondeva un’unica, grande certezza, in mezzo a mille insicurezze di carattere: la certezza di non dover cercare, ma di aver trovato, secondo il famoso aforisma picassiano. È questo quello che accomuna i grandi “produttori” d’arte di questo secolo, come Picasso, Fontana, Warhol e, perché no, Schifano: hanno trovato».
Marco Meneguzzo, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità umana. Arte e media in Schifano,
in Mario Schifano per esempio, 1998, Edizioni Charta, Milano
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Opere disponibili
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Paesaggio industriale, 1982
Smalti su carta fotografica
100 x 70 cm -
Fabbrica, 1982
Smalti su gelatina fotografica su carta
100 x 70 cm -
Finestre, 1981
Smalti su pellicola su carta
100 x 70 cm
Installazioni
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Senza Tema. Carta / Paper, 2018
Installation view
Studio la Città, Verona -
Senza Tema. Carta / Paper, 2018
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Studio la Città, Verona -
Mario Schifano - Vero Amore, 1990
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Studio la Città, Verona