Artista di grande esperienza, definita da un’incontenibile ricerca e da una continua sperimentazione che ha distinto periodi diversi della sua carriera artistica.
Ma è alla fine degli anni ’80 che proprio la “pittura pittura” ha il sopravvento, e lui stesso dice:
“Dipingo il concetto di pittura, dipingo l’atto del dipingere, dipingo da trent’anni (e un po’ di più) lo stesso quadro, dipingo come scrivo, dipingo come Lester Young suonava il sax (meno bene), dipingo per distruggere lo spazio della pittura, dipingo per crearne uno mio, dipingo perché sono allegro, dipingo perché sono triste, dipingo per non morire (come tutti), dipingo perché amo la vita. Non so cosa la gente farà della mia pittura, né di quella di tutti gli altri.”
In quegli anni Patelli dipingeva forsennatamente grandi opere partendo dalla misura 100 x 70: una tecnica mista su carta dove non manca il collage o qualche squarcio, il tutto incorniciato in una sottile cornice bianca o nera con vetro o Plexiglass.
Dalla moltiplicazione di quella misura prendevano avvio opere che arrivavano fino a 4 metri.
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Opere disponibili
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Passare a nuoto, 1990
Acrilico su carta
100 x 90 cm -
I Love You Baby, 1988
Acrilico su carta
140 x 100 cm -
In vista di Taraudant, 1990
Acrilico su carta
200 x 153 cm -
ST, 1990
Acrilico su carta
17 x 15 cm -
N.3, 1991
Acrilico su carta
50 x 35 cm -
ST, 1990
Acrilico su carta
17 x 20 cm
Installazioni
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Paolo Patelli, Il coraggio della pittura, 2024
Installation view, Studio la Città
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Paolo Patelli, Il coraggio della pittura, 2024
Installation view, Studio la Città
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Paolo Patelli, Il coraggio della pittura, 2024
Installation view, Studio la Città