A proposito del gallerista

Il tema di riflessione che Studio la Città ha proposto al pubblico di Basilea, riguardava il senso del lavoro con artisti provenienti da tutto il mondo, e di generazioni diverse, ma anche e soprattutto il senso del lavoro del gallerista. Dopo tanti anni di apertura – oltre quaranta – e in presenza di tanti e tali cambiamenti epocali sulla scena del mondo e del mondo dell’arte, appare necessaria una riflessione approfondita sui meccanismi e sugli obbiettivi di chi insiste a porre la propria impronta accanto alle opere degli artisti che ha scelto nel corso degli anni.
Che cosa significa, allora, continuare nel lavoro tradizionale del gallerista, se con questo si intende una serie di scelte personali, puntualmente seguite nel corso del loro sviluppo pluriennale? Cosa significa un lavoro individuale di fronte all’esplosione di un mercato globalizzato? Quale senso hanno, o come sono cambiati, i luoghi della presentazione di queste scelte, a partire dalla galleria per arrivare ai musei e anche, ovviamente, alle fiere dell’arte?
Così, gli artisti che Studio la Città ha presentato in questa edizione, e che parzialmente si sono avvicendati nelle edizioni scorse – Stuart Arends, Pier Paolo Calzolari, Vincenzo Castella, Nick Cave, Lucio Fontana, Herbert Hamak, Jacob Hashimoto, Piero Manzoni, Fausto Melotti ed Ettore Spalletti -, sono stati la risposta visiva, emotiva e razionale a tutte queste domande: per una volta la galleria ha esposto apertamente se stessa attraverso i propri artisti, rivendicando orgogliosamente il proprio ruolo di loro “compagno di strada”, in un’avventura che, crediamo, deve riuscire a mantenere le caratteristiche di una scelta personale forte e non conformista, per poter ispirare al pubblico e ai collezionisti scelte altrettanto forti, altrettanto personali e consapevoli.
Marco Meneguzzo, 2011