Tra le tante conseguenze dell’11 settembre 2001, una riguarda il profondo cambiamento di rotta nella fiction cinematografica. Se prima dell’attentato alle Twin Towers il cinema d’azione, il kolossal, il genere catastrofico puntava sulla raffinatezza realistica degli effetti speciali (e infatti molti pensarono, davanti alle riprese tv dell’attacco del primo aereo, che si trattasse della messa in onda di un film), oggi la ricerca più avanzata in campo di effettistica è applicata soprattutto all’animazione, attraverso straordinarie tecniche digitali. Rivolgersi ad un mondo fantastico, del tutto avulso dal realismo, sta concentrando la sperimentazione nel settore di quello che un tempo si chiamava cartoon e che oggi invece è cinema vero e proprio. Film come Shrek 2, Polar Express, Gli Incredibili e Shark Tale, tra i maggiori successi dell’ultima stagione, riescono a unire una storia di senso compiuto all’irrealismo di immagini tanto più magiche quanto più accostabili al vero. Nei personaggi di queste opere riconosciamo tratti somatici e voci di attori in carne e ossa, ma la plastificazione digitale produce nello spettatore una sorta di tranquillizzante distacco dalla fiction tradizionale.
Non è dunque un caso che diversi giovani artisti internazionali abbiano scelto l’animazione digitale come strumento per ricreare un mondo parallelo dove la meraviglia dell’effetto speciale permette di spingersi sempre più in là nella ricerca del fantasmagorico e dell’improbabile. Nell’importante mostra Animation, vista al PS1 di New York e alla Kunstwerke di Berlino tra 2002 e 2003, Klaus Biesenbach raccolse i lavori di artisti contemporanei in cui l’animazione fosse sia il mezzo che il soggetto, focalizzandosi in particolare sulle implicazioni del vivere in un’epoca dove l’esperienza visuale è conformata alle nuove tecnologie e dove la realtà del cinema di fiction e di quello animato risultano sempre più confuse.
Il nuovo progetto di mostra aniMOTION, curato da Luca Beatrice, tiene conto dei rapidi sviluppi che la tecnologia applicata alla creatività impone costantemente: la scelta è caduta sulle opere di cinque giovani artisti internazionali attratti da un digitale sempre più umanizzato e realistico, come già accade nel cinema, e dallo spirito emozionale dei loro microracconti animati.