Arthur Duff ha presentato in questa mostra un gruppo di lavori nuovi che comprendono una serie di ricami su una varietà di tessuti mimetici. Queste opere sono completamente in linea con l’enfasi, che spesso ricorre nel suo lavoro, sulla trasformazione, la percezione e il ruolo del linguaggio visivo all’interno del contesto sociale. Il testo diventa immagine e l’immagine diventa testo, facendo sì che il confine tra i due risulti indistinto. Oltre alle opere su tessuto, è stata presentata l’installazione In Hiding, dalla quale è tratto il titolo stesso della mostra. Il lavoro consiste in due proiettori laser riproducenti un flusso continuo di parole, che si alterneranno sulle pareti della galleria seguendo un preciso schema grammaticale. I due raggi laser, proiettati perpendicolarmente, convergeranno nell’angolo all’estrema destra della Cattedrale Ovest, che diventa quindi il punto focale dell’intera galleria. L’installazione mira a dislocare le nozioni di spazio e significato, giocando con la parola e con la nostra percezione di fisicità, così come si utilizzano i classici elementi della scultura, dove il linguaggio e la condizione umana sono messi in discussione ed espressi in un giocoso, ma allo stesso tempo profondo, modo di avvicinarsi all’arte e al suo mondo.