Con rare eccezioni la promozione degli artisti italiani all’estero è stata lasciata o alle gallerie private o agli artisti stessi. Ovviamente, all’estero questa situazione ha spesso comportato una percezione distorta dell’arte moderna italiana. Tuttavia, sebbene possa essere divertente sentire uno straniero confondere, per esempio, Schifano con gli artisti della Transavanguardia, la mancanza di conoscenza che sta dietro un tale commento crea sgomento anche se uno sgomento
comprensibile.
Senza dubbio è stata l’Arte povera, notoriamente svelata al mondo da Germano Celant alla galleria La Bertesca a Genova poco più di trentacinque anni fa, a far capire al mondo d’arte internazionale che l’arte italiana era qualcosa di più di una serie di famosi nomi individuali. Solo di recente si comincia a capire veramente che l’Arte povera e i movimenti successivi non
sono nati dal nulla: ovviamente avevano dei precursori. Uno di questi, è stato Fausto Melotti anche se egli stesso l’avrebbe negato con un sorriso ironico.