Era il 12 maggio del 2007 quando Hélène de Franchis inaugurava la nuova sede espositiva di Studio la Città: uno spazio di 900 metri quadrati all’interno del complesso delle ex-officine ferroviarie in Lungadige Galtarossa 21, a Verona. Sono già passati 10 anni dalla mostra inaugurale intitolata “…e ricomincio da tre”, a cura di Luca Massimo Barbero e per questo il prossimo 16 settembre Studio la Città riaprirà la nuova stagione espositiva, celebrando il suo decimo anniversario con una rassegna fotografica di Michele Alberto Sereni che documenta e ricorda tutte le inaugurazioni e gli eventi che, dal 2007 ad oggi, si sono succeduti fuori e dentro “le mura” della galleria.
La mostra è accompagnata da un catalogo con introduzione di Hélène de Franchis e testo di Marco Meneguzzo e vuole essere al contempo un momento di “festa” da condividere con amici, collezionisti, artisti e tutte le persone del mondo dell’arte che negli anni hanno collaborato e frequentato la galleria.

L’esposizione sarà un percorso attraverso i momenti più significativi degli ultimi 10 anni, un lungo tragitto durante il quale Hélène ha avuto quasi sempre come compagno di viaggio Michele Alberto Sereni, fotografo d’arte per eccellenza. Così scrive di lui e dei suoi lavori, il curatore Marco Meneguzzo:
[…] Dire di chiunque “è un fotografo”, implica sapere che cosa sia e cosa definisca un fotografo. Un tempo era tutto più facile, perché un fotografo era qualcuno che faceva fotografie in maniera professionale, campandoci dunque e non semplicemente riprendendo i figli piccoli sull’autoscontro. Ecco allora che affermare “Michele Alberto Sereni è un fotografo” non è più così scontato, se non altro perché implica un rimando storico a una definizione dura a morire, ma che non risponde più alla realtà dei fatti. Dunque, Sereni è un fotografo alla maniera “classica”, “all’antica” (avremmo mai pensato di usare questi termini per la fotografia, solo un paio di decenni fa?…) perché risponde esattamente a quei due requisiti che hanno determinato il momento aureo della fotografia: il “documento” e “l’istante”.