C’è un assunto che riassume tutto il lavoro di Hamak ed esso è costituito dalla sintesi estrema tra idea, forma, materia e azione, dalla corrispondenza biunivoca di queste nozioni tra loro. In questo modo l’opera si trasforma in respiro d’assoluto e si fonde nell’unità personale e impersonale, soggettivo e oggettivo, organico e inorganico. L’opera è metamorfosi ermetica che custodisce gelosamente nelle opacità e nei bagliori delle materie i propri segreti. Non a caso si parla di metamorfosi: il processo attraverso il quale Hamak perviene a queste forme geometriche è assai lento e complesso, frutto di un sapiente dosaggio di pigmenti, resine naturali e sintetiche, cere, dunque di un metodo di lavoro al confine tra la sperimentazione artistica e quella scientifica. Arte della pura immaginazione e della pura contemplazione che invoca il silenzio sollecitato dalla luce.