I quadri e i disegni, in mostra allo Studio la Città, sono la continuazione di un lavoro iniziato più di trent’anni fa, che coinvolge l’esplorazione della pura presenza espressa attraverso ripetute pulsioni lineari e movimenti orizzontali su un piano astratto. L’evoluzione è stata graduale, dato che i lavori derivano da un’unica filosofia.

Il processo di lavoro è disciplinato e rituale nella sua natura, essendo il campo lineare articolato da migliaia di segni fatti uno ad uno con variazioni e imperfezioni conseguenti alla vulnerabilità della mano umana, una caratteristica che trovo meravigliosa. Come conseguenza della concentrazione necessaria, il concetto di sé deve essere messo da parte, affinché il lavoro si realizzi. Quindi il contenuto del lavoro diventa una materializzazione dell’intensa energia coinvolta nel processo creativo, che si realizza con una presenza astratta. È stata mia intenzione togliere dalla pittura gli aspetti estranei ad essa e non essenziali al contenuto. Questi includono composizioni formali classiche, il colore come tratto psicologico o il sentimentalismo, così come le forme materiali. Tutto ciò non ha nulla a che fare con il minimalismo ma permette chiarezza e concentrazione, per trascendere formalismo e materialismo e divenire arte.