Come molte piccole città sudafricane, Beaufort West è ancora estremamente emarginata. Le tranquille vie della città sono raccolte attorno alla strada principale e le piccole villette sono tuttora abitate quasi esclusivamente da bianchi. Essi trascorrono le giornate senza rendersi conto di cosa succede in periferia dove vive la maggior parte della popolazione.
Anche il carcere locale si trova sulla strada principale ed è ciò che ha colpito l’attenzione di Mikhael Subotzky: “Sono stato attirato da Beaufort West perchè il suo carcere si trova, incredibilmente, su una rotatoria nel centro della città, nel bel mezzo della statale N1.” spiega Subotzky. “La maggior parte delle prigioni sudafricane è nascosta nelle periferie delle nostre città e metropoli. Sono rimasto colpito da questa immagine di un carcere al centro della città.”
La posizione del penitenziario non è casuale. Molti dei primi bianchi che vivevano in queste zone sono stati esiliati qui quasi duecento anni fa, in quello che era il più remoto avamposto della colonia britannica. In queste terre sperdute dei Karoo, i bianchi emarginati si scontrarono con le frange delle due civilizzazioni indigene dell’Africa del sud: la banda dei Xhosa, che erano sfuggiti alla guerra andando verso est, e i gruppi nomadi dei KoiSan.
Nessuno stato moderno è tranquillo se nel suo territorio vivono persone senza leggi. Fu stabilito quindi che la città di Beaufort West portasse l’ordine pubblico nella regione del Karoo Centrale. Tra i suoi primi edifici nacquero le fondamenta di uno Stato: la pretura, il palazzo di giustizia, la chiesa e il carcere. Quindi il fatto che la prigione si trovi proprio al centro della strada principale è una testimonianza delle origini di BeaufortWest; è la traccia delle sua civilizzazione: una tetra sentinella dell’ordine stabilito. Oggi la principale funzione del carcere è sicuramente molto più squallida di allora. Ospita gli abitanti di Beaufort West che, sconfitti dalla disoccupazione prolungata e dall’alcol, hanno aggredito i familiari o derubato i vicini. E così, sembrerebbe che tutti i disoccupati si trascinino sulla strada principale, alcuni per cercare di spacciare ciò che possono vendere, altri per passare il tempo nelle celle, ascoltando le migliaia di automobili che costeggiano la prigione prima di proseguire per la loro strada.