Studio la Città inaugura sabato 16 settembre la mostra, The Bike Connection: contaminazione tra mondo dell’arte e delle due ruote, in collaborazione con il celebre telaista Dario Pegoretti e la storica azienda Brooks England Ltd che, dal 1866, produce prestigiose selle in cuoio. L’esposizione, oltre ad essere l’occasione per rendere omaggio alla bicicletta che compie 200 anni dalla sua invenzione, nasce in realtà da una serie di coincidenze che hanno coinvolto in particolare due artisti: l’australiano Shaun Gladwell e l’americano Jacob Hashimoto, entrambi legati per ragioni diverse alla bici, sia come mezzo di trasporto che come vera e propria icona di lifestyle.
Marco Meneguzzo, autore del testo che accompagna la mostra, ben descrive con queste parole la genesi del progetto:
[…] Che Hélène si sia spostata in un luogo apparentemente poco glamour non sorprende…ma è il luogo stesso che fa da catalizzatore di persone dotate di fiuto speciale: a pochi passi dalla galleria si apre una porta che conduce a quella che era una vecchia officina, e che vuole mantenere l’immagine della vecchia officina, pur essendo all’avanguardia nel suo settore, che vuole mantenere ristretto, governabile da un singolo uomo e dalle sue mani. É la bottega, l’officina, l’antro di “Pegoretti”, Dario Pegoretti, assemblatore e soprattutto pittore di biciclette la cui “livrea” è unica, esemplare per esemplare […]. Per questo si sono trovati. Per questo si fa una mostra in galleria di telai di biciclette e di accessori (complice la passione di Jacob Hashimoto, artista nuovaiorchese con la mania della bici, che di Pegoretti sapeva tutto, e ne parlava con una strana luce negli occhi), perché l’interesse per il materiale è qualcosa di molto vicino all’amore per la materia tipico degli artisti.

In mostra, oltre alla bicicletta disegnata da Jacob Hashimoto e realizzata da Dario Pegoretti, il video dell’australiano Shaun Gladwell, – intitolato Reversed Readymade – dove l’artista collega uno dei lavori più conosciuti dell’arte moderna Ruota di Bicicletta di Marcel Duchamp, 1913, alle evoluzioni contemporanee su biciclette BMX.
La famosa forma disfunzionale del primo ready-made: ruota di bicicletta, forcella e sgabello è qui svincolata dal suo “valore simbolico” e acquisisce un “valore d’uso” e nuova funzione attraverso le abili manovre del performer. Come dichiara lo stesso Gladwell “Ci sono solo una manciata di atleti e acrobati che avrebbero tentato un ‘giro’ sulla Ruota di bicicletta di Duchamp e meno ancora quelli in grado di manovrare questa scultura”. L’investigazione dello spazio ha portato Gladwell a cimentarsi via via con differenti formati video, sperimentando il multicanale e utilizzando superfici architettoniche come aree di proiezione. Questo lavoro è studiato per essere fruito anche tramite la cosidetta “realtà aumentata”, attraverso l’uso di appositi visori in grado di coinvolgere totalmente lo spettatore con una prospettiva a 360°. Shaun Gladwell sarà presente il giorno dell’opening per eseguire la performance su BMX: Study of stillness and balance.
A completare il sodalizio tra mondo dell’arte, del design e della bicicletta – protagonisti indiscussi di questa mostra – c’è la collaborazione con Zanotta, ditta fondata nel 1954 e da sempre riconosciuta come una delle maggiori aziende della storia del design italiano. I visitatori avranno l’opportunità di guardare il video di Shaun Gladwell da una prospettiva insolita grazie a Sella, seduta d’eccezione concepita nel 1957 dalle menti di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Una vera e propria sella da bicicletta montata su un tubo di acciaio sostenuto da un pesante basamento a calotta semisferica, capace di un “equilibrio dinamico”. Nato come “sgabello per telefono”, e per posture inusuali e sedute occasionali, al di là della dichiarata allusione al mondo ciclistico (il colore rimanda a quello della maglia del vincitore del Giro d’Italia), l’oggetto riprende il sedile del mungitore, con un unico appoggio a terra.

Si ringrazia
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