Una mostra, curata da Angela Madesani, che ha ospitato le opere di tre protagonisti del panorama italiano della fotografia: Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Massimo Vitali. Una riflessione su un’importante stagione della fotografia e della teoria ad essa correlata nel nostro paese, che si propone di aprire il dibattito verso nuove letture e più ampie prospettive. Una riflessione su una possibile scuola italiana di fotografia, attraverso la ricerca dei tre artisti.

Sono fotografie appartenenti a diversi cicli di lavori di Gabriele Basilico da Bord de Mer alle immagini relative alle città, da Istanbul (qui ho messo Istanbul, ma potrebbe essere anche un’altra città) alla sua Milano. Saranno in mostra immagini realizzate per la francese Mission Photographique de la DATAR, alla quale Basilico ha partecipato, negli anni Ottanta, unico italiano. Le opere in mostra riescono perfettamente a cogliere l’essenza del lavoro e della ricerca del grande fotografo, architetto di formazione.

Di Vincenzo Castella sono state esposte alcune immagini da Siti, un grande progetto, interamente a colori, iniziato alla fine degli anni Novanta che continua ancor oggi. L’artista napoletano non vanta il privilegio dello sguardo fotografico, piuttosto le sue sono fotografie possibili, da punti di vista relativamente democratici, in cui l’unità di misura il più delle volte è il building, l’edificio. Nelle sue immagini non c’è narrazione, anzi la sua idea è quella di togliere la narrazione dell’evento e di lasciare la complessità del tempo e dello spazio nella cronaca dell’evento e del circostante.

Massimo Vitali è attratto dai grandi spazi collettivi: le spiagge, le discoteche, i parchi, dove le masse si aggregano. Vitali diviene così un osservatore di comportamenti, che si ripetono uguali a se stessi nelle diverse situazioni. Le sue immagini vanno a cogliere quelle dinamiche sociali, secondo le quali, le persone, in una condizione di anonimato, si lasciano alle spalle i codici di comportamento abituale per restituire libertà ai loro corpi. In mostra sono alcune immagini dedicate alle spiagge italiane.