Il weekend di apertura della 22ª edizione del Festival Art Stays inizia a Ptuj giovedì 4 luglio alle ore 18.00. Dal 2003, l’Art Stays Festival porta a Ptuj e dintorni le migliori produzioni di artisti locali e internazionali, dai giovani più promettenti ai grandi nomi dell’arte contemporanea. Anche quest’anno i direttori e curatori Jernej Forbici e Marika Vicari vi invitano ad un nuovo viaggio verso le arti contemporanee ed internazionali in compagnia di artisti, curatori, musicisti e galleristi.
Questa edizione – intitolata THE SPACE – pone l’interrogativo su cosa sia lo spazio, di che tipo di spazio stiamo parlando e se ciò che ci circonda sia davvero tutto ciò che c’è.
Il programma prevede mostre, performance e progetti di artisti quali Christiane Löhr, Wilhelm Mundt, Shaun Gladwell, Hans Op de Beeck, Franco Marrocco, Giancarlo Dell’Antonia, Béatrice Lartigue, Asako Hishiki, Cesare Galluzzo, Mauro Staccioli, Willy Verginer, Luigi Dellatorre, Gianfranco Gentile, Beppe Bonetti, Dušan Fišer, Vinko Tušek, Natalija R. Črnčec, Nina Šulin, JunesHelen, Navid Azimi Sajadi, Alessandra Calò, Davide Maria Coltro, Nicola Evangelisti, Armida Gandini, Carla Iacono, Saba Masoumian, Mona Lisa Tina, Mona Lisa Tina, Srdan Mohorič, Gašper Capuder, Nina Čelhar, Tjaša Rener Tjaša Rener, Renato Arnejčič…
Oltre ai progetti del festival, la 22a edizione di Art Stays prevede una serie di incontri: conferenze, workshop, concerti, dibattiti e altri eventi che approfondiranno il tema dell’edizione di quest’anno, che avranno luogo nelle diverse sedi del Festival.
La mostra centrale PROSTOR / THE SPACE è allestita presso la Galleria Civica di Ptuj. Qui, gli artisti internazionali invitati si presentano in un ambiente aperto dove la mobilità (Vinko Tušek), la meta-razionalità (Beppe Bonetti), la finzione visiva (Hans Op de Beeck), le dimensioni (Natalija R. Črnčec, Nina Šulin, JUNEsHELEN), i processi di proliferazione (Béatrice Lartigue) e l’equilibrio (Shaun Gladwell) offrono riflessioni sulla natura dello spazio, sul cambiamento e sul pensiero dell’uomo. La mostra è un viaggio in cui le opere si ridefiniscono a contatto l’una con l’altra, invitando continuamente a una nuova osservazione dello spazio da parte dello spettatore.
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