Davide Maria Coltro inaugura sabato 15 giugno la sua prima personale a Studio la Città.
Il suo è un progetto che invita il pubblico a esplorare nuove dimensioni della pittura offrendo un’esperienza che va oltre le rigide categorie dell’opera statica o della videoarte. La sua è una riflessione sull’essenza ed i confini della pittura stessa. Guardando il suo lavoro si entra in una dimensione particolare e spiazzante avendo a che fare con un’opera mai uguale a sé stessa che induce alla contemplazione e che Coltro chiama Quadro Mediale. Una caratteristica peculiare dell’opera è la possibilità di essere raggiunta da remoto, incarnando il concetto di “opera aperta” teorizzato da Umberto Eco. La tela elettronica diventa territorio di relazione immerso nel divenire, permettendo diversi livelli di interazione tra il pubblico e l’artista stesso che opera oltre i confini del suo Atelier, potenzialmente in ogni luogo dove sia presente un Quadro Mediale a lui connesso.
Questo concetto è frutto di una lunga ricerca e sperimentazione che Davide Maria Coltro aveva già avviato alla fine degli anni novanta ed è quindi profondamente radicata nel suo vissuto. Nel Quadro Mediale l’artista tratta media digitali e tecnologia alla stregua di tela e pennelli, e precisa:
Combino i principi della pittura tradizionale ai supporti digitali, creando opere che possono essere continuamente aggiornate e modificate. Utilizzo schermi digitali come tele vive dove la pittura elettronica, composta di bit e pixel si forma, trasforma e vive in costante evoluzione. Questa tecnica permette una dinamicità che sfida i confini dell’arte tradizionale ampliando il lessico della pittura e trasformando il modo in cui gli artisti concepiscono e realizzano le loro opere.