
Michael Najjar sarà uno dei protagonisti della mostra Galileo e le Arti. Il cielo stellato sopra di me, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e allestita a Palazzo del Monte di Pietà a Padova. Per l’occasione saranno esposte: orbital ascent realizzata in un formato del tutto inusuale (180 x 300 cm), gravitation entanglement e il video spacewalk.
L’opera orbital ascent rappresenta il lancio storico del razzo Ariane 5 dal Guiana Space Centre (CSG), nella Guyana francese. Lo spazioporto è un impianto tecnologico, circondato dalla foresta amazzonica che crea non solo un ambiente surreale, ma può anche essere visto come metafora per il rapporto forte e vitale tra l’esplorazione spaziale e il pianeta Terra. La composizione dell’opera si concentra fortemente sul rapporto tra la superficie del pianeta, l’ambiente naturale e le tecnologie di esplorazione dello spazio.
Il video spacewalk, invece, esplora i legami che si vengono a creare tra lo spazio, la gravità e il corpo umano. Un cosmonauta levita sopra la terra in quello che sembra a prima vista essere un ambiente industriale. Eppure la vista del globo della Terra attraverso un oblò attira la prospettiva dello spettatore, e lo porta a riflettere sul rapporto tra mondo reale e realtà inventata. La voce del cosmonauta riflette sui pensieri fondamentali che legano spazio, tempo e movimento. Il testo si basa sul manoscritto De Gravitatione di Isaac Newton, XVII secolo. Il lavoro si basa su una sessione di formazione sostenuta da Michael Najjar nel dicembre 2012 presso lo Yuri Gagarin Cosmonaut Training Center di Star City, in Russia. L’artista stesso, chiuso nella sua pesante tuta spaziale Orlan-M sta eseguendo la spacewalk nel Hydrolab, una profonda vasca riempita con cinque milioni di litri di acqua. Il video è stato realizzato in collaborazione con Thomas Rusch.