ESTHER MATHIS, Stones I
Esther Mathis è sempre stata attratta dal vetro e dalla sua natura ossimorica: nelle sue opere, alla fragilità intrinseca del vetro si contrappongono strutture in metallo e cemento.
Questi lavori sono stati realizzati per una mostra collettiva dal titolo emblematico, Vetro appunto (Studio la Città, marzo-maggio 2020 ), il cui filo conduttore è stato proprio l’utilizzo di questo materiale, declinato dagli artisti nelle accezioni più diverse.
Stones I si compone di pietre di scarto raccolte sul greto del fiume Limmat a Zurigo, rotte meccanicamente e per questo dalle forme tutt’altro che arrotondate o levigate. L’artista ha poi applicato sui singoli pezzi delle piccole palline di vetro perfettamente sferiche, utilizzate generalmente nell’industria farmaceutica. La forma e l’accostamento tra loro permette di riflettere intensamente la luce restituendo un effetto dinamico sulla superficie che rivestono, quasi fossero animate e, indipendentemente dall’angolo di osservazione e di illuminazione, sembra che si accendano e si spengano.
Esther Mathis (1985) vive e lavora a Zurigo.
Espone per la prima volta a Studio la Città nel 2016. Ha frequentato lo IED di Milano dove si è aggiudicata una borsa di studio per la SVA di New York e ha finito nel 2015 il Master in Arte al ZHdK di Zurigo. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre, tra le altre Präparat Bergsturz al Museo Coira , e Doings & Knots al Tallinn Arthall. Sue opere hanno fatto parte della Biennale di Shenzhen e della mostra “Paradise, Lost” a cura di Christoph Doswald, nel 2019. Numerose le personali tra 2020 e 2021 in gallerie private e le installazioni site specific in spazi pubblici.
Stones I, 2020
Pietra, biglie di vetro, colla
5 pezzi, dimensioni variabili (5 – 15 cm)
€ 2.500,00 ( + IVA 22 % )
1 disponibili