LAWRENCE CARROLL
Untitled, 1995/96

…Il mio lavoro ha sempre avuto una certa dose d’ottimismo. Per esempio, quando, a New York nel 1984, iniziai a dipingere in questa maniera, ho scelto deliberatamente  questo colore avorio e lo adopero ora  da vari anni. Volevo che il colore dei miei dipinti fosse il colore della tela che stavo usando. Quindi qualsiasi segno che facevo sulla superficie poteva essere coperto (cancellato) e mi permetteva di cominciare da capo ogni volta. La possibilità di ricominciare e di tenere in vita solo ciò  cui riconoscevo valore  è sempre stato un atteggiamento ottimistico che ho voluto mantenere….

Lawrence Carroll (Melbourne, 195- Colonia 2019) non ci parla un linguaggio concettuale, non afferma, non dichiara: semplicemente ci pone di fronte all’opera, con un atteggiamento che è un misto di emotività frenata e di pragmatica tranquillità. Questo atteggiamento diventa l’atteggiamento dello spettatore: difficilmente si trovano lavori che suscitino un tale grado di amichevole confidenza, come quelli di Carroll.

Untitled, 1995/1996
Gesso, filo d’acciaio, ferro, pittura, cera, fiori
cm 87 x 43 x 28

 5.000,00

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