Antonio Ievolella

Le opere di Ievolella respirano nella poetica della memoria, del rito, dell’archetipo e aprono ad un linguaggio universale senza tempo.
A Forte Belvedere teatro di storia, sofferenza, luogo di commistione di genti e nazioni diverse, Ievolella parla una lingua molto chiara. Due grandi scudi in cemento appoggiati al muro delle stanze interne rimandano alla battaglia: sono “gli scudi”, dall’aspetto arcaico e per questo estremamente evocativi, che dichiarano come, nel tempo, la guerra possa mutare l’abito, ma non il volto, affinare le tecniche, ma mantenere l’archetipo. In quel contesto la sopravvivenza è ciò cui l’uomo principalmente ambisce: tenta di proteggersi, di proteggere il proprio corpo. Ora questi scudi sono protezione del ricordo di quei corpi caduti.
È cosi che questo “creatore di forme evocative” percorre l’anniversario della grande guerra. Partendo da lontano, da

forme antiche e totemiche, il percorso espositivo si conclude con un’opera site specific La pagina non scritta. Un lavoro costituito da 56 formelle di ferro e piombo che compongono una grande “pagina di vita”, quella che i giovani soldati vittime di quel conflitto non hanno potuto scrivere. Ogni formella è incorniciata in metallo scuro, presenta tracce di tessuto, rosso: un piccolo esercito semplice con pochi segni ma molti simboli.
La guerra è privazione, lontananza, paura. Nell’atmosfera che ancora si percepisce in questo luogo Antonio Ievolella affida alle sue opere anche stralci di una quotidianità perenne come la scultura Il mistero del pane. Epifania di cose semplici che acquistano valore e diventano preziose proprio quando se ne avverte la mancanza. Lo scultore qui scandisce con la forza delle sue opere i passi della storia e la loro memoria. (Arte Forte – Forte Belvedere, 2016)
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Opere disponibili

Installazioni

Opere disponibili


  • Il mistero del pane, 1992

    Acciaio corten
    67 x 62 x 26 cm


  • Innesto (Senza titolo), 1989

    Legno, pigmenti
    153 x 87 x 83 cm


  • Senza titolo, 1989

    Legno, piombo
    240 x 80 x 11 cm


  • Scudo, 1989

    Legno, pigmenti
    250 x 80 x 14 cm


  • Scudi, 1986

    Cemento, rete metallica, pigmenti
    160 x 100 x 30 cm ognuno


  • Formelle, 2020

    ceramica, ferro
    23 x 28 x 5 cm

Installazioni


  • Rosso e Grigio, 2020

    Installation view
    Studio la Città, Verona


  • Rosso e Grigio, 2020

    Installation view
    Studio la Città, Verona


  • Antonio Ievolella, 2017

    Installation view
    Cittadella dello studente Lungoargine Piovego 20, Padova

    News

  • Verso Terra è la personale di Antonio Ievolella a cura di Nicola Galvan e Mattia Munari allestita negli spazi espositivi di Maco Arte di Padova. Per l’occasione sono esposti alcuni lavori dello scultore beneventano accumunati da un denominatore tematico: l’acqua. La mostra sarà visitabile a ingresso libero fino al 10 febbraio 2024.


  • Dal 25 marzo al 27 novembre 2022 l’installazione di Antonio Ievolella “Paranza” sarà ospitata dallo Spazio Thetis, hub dell’arte contemporanea situato nell’antico Arsenale di Venezia lambito dalla laguna: un’opera che evoca la struttura di una barca da pesca costiera, un frutto maturo della poetica dello scultore irpino che intende l’opera come relitto e memoir di lavori popolari antichi. Mostra a cura di Virginia Baradel con la collaborazione di Studio la Città.

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  • Nel quadro del programma dedicato al dialogo tra città e arte contemporanea, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia organizza presso il cortile del Castello Visconteo la mostra Fons vitae di Antonio Ievolella dal 9 ottobre 2021 al 6 gennaio 2022.


  • Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, riapre il MAPO (Museo Arte Ambiente Arena Po). Tre grandi sculture di Antonio Ievolella, Renzogallo e Costas Varotsos, fanno ora parte del rinnovato percorso espositivo a cielo aperto.


  • L’Università di Padova ha accolto l’opera Ghirba di Antonio Ievolella per ricreare la piazza nella Cittadella dello studente.

    Cittadella dello studente –  Lungoargine Piovego 20, Padova