All’interno dello spazio dedicato alle nuove proposte, la città projects inaugura sabato 23 febbraio 2019 la mostra 1 + 1, dedicata agli acrilici del cinese Pu Jie.
L’artista, nato a Shanghai, lavora all’interno di una ex fabbrica di tabacco nella nota zona artistica di Mogashan Road, un tempo sede della galleria Shanghart che lo adibiva abitualmente a residenza per artisti sconosciuti, divenuti ora estremamente rinomati, come Ding Yi, Zhou Thiehai e Wang Xingwei.

Concentrandosi sul contesto urbano della sua città, e sul suo rapidissimo sviluppo urbano, Pu Jie riporta sulla tela le gravi implicazioni sociali causate dalla distruzione a tabula rasa di interi quartieri. Nella sua pratica artistica, egli utilizza frammenti di memoria collettiva congiuntamente al alcune esperienze personali, per narrare attraverso le sue opere, il “modo di esistere” contemporaneo dei suoi connazionali, all’ombra del recente passato della Cina. I suoi dipinti di grandi dimensioni, sono dominata da intesi colori monocromatici e riportano immagini cariche di erotismo, propaganda politica e antichi miti. La composizione non è regolata dalla classica prospettiva centrale e i soggetti principali dei suoi acrilici sono in realtà posti ad un livello inferiore, quasi a formare uno sfondo leggero per le figure in primo piano, solitamente dipinte con contorni forti e segni decisi.
Questa giustapposizione di narrazioni e ricordi apparentemente contrastanti è il tema centrale dell’opera di Pu Jie che riporta nella sua ricerca, un’intima dualità personale, espressione della dicotomia di un’intera generazione: Pu Jie fin dalla tenera età, fu educato secondo gli ideali della rivoluzione proletaria, per apprendere e seguire, negli anni universitari, la visione cinese dell’economia di mercato. Il fatto che abbia vissuto personalmente in due epoche così diverse lo ha portato a sperimentare sulla sua pelle il paradosso della super potenza asiatica: la mia mano sinistra racchiude il passato, la destra il presente.

Da questo pensiero scaturisce la tecnica di sovrapposizione delle immagini, che l’artista definisce del “doppio angolo visivo”, una pratica che trae origine prima di tutto dalla sua esperienza di vita, piuttosto che dalla ricerca di una caratteristica stilistica originale. In Pu Jie lo scopo ultimo dell’arte, è innanzitutto quello di aiutare l’artista a rivelare sé stesso e quindi porre lo spettatore nella posizione di intuire realtà più profonde, ma senza mai percepirle in modo diretto, suggerendo una riflessione sul flusso di cambiamenti che si sono verificati nella società cinese degli ultimi decenni.

 

Pu Jie è nato a Shanghai nel 1959.
L’artista si è laureato in Belle Arti alla Shanghai Normal University, nel 1986. Tra le sue importanti mostre recenti, sono da annoverare: Space-Time Reconstruction, Ausin Tung Gallery, Hong Kong (2012); Memory and Witness, Museum at Tamada Projets, Tokyo (2009); Look Ahead, Look Back, Today Art Museum, Beijing (2009); Red Hot-Asian Art Today from the Chaney Family Collection, The Museum of Fine Arts, Houston, U.S.A. (2007); Mahjong-Contemporary Chinese Art from the Sigg Collection, Kunstmuseum Bern, Berna (2005), City of London Festival, Royal Exchange, Londra (2003), The Dream of the City by the Sea, Museum für Hamburgische Geschichte, Amburgo (2003).